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Disinfestazione Acaro della scabbia a Palermo

Acaro della scabbia Palermo
(Sarcoptes scabiei)

La scabbia è una malattia contagiosa della pelle. Si verifica tra gli esseri umani e in altri animali. È stata classificata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità come una patologia legata all'acqua.[1] È causata, principalmente, dall'acaro Sarcoptes scabiei, un parassita molto piccolo e di solito non direttamente visibile, che si inocula sotto la pelle del soggetto colpito provocando un intenso prurito allergico. L'infestazione negli animali causata da specie di acari simili viene chiamata "rogna sarcoptica".

La malattia può essere trasmessa da oggetti, ma più spesso dal contatto diretto pelle-pelle, con un elevato rischio dopo un contatto prolungato. L'infestazione iniziale richiede da quattro a sei settimane per diventare sintomatica. Poiché si riscontrano sintomi allergici, oltre al ritardo nella presentazione si ha anche un significativo ritardo nel sollievo dopo che i parassiti sono stati sradicati. La scabbia crostosa, precedentemente conosciuta come scabbia norvegese, è una forma più grave d'infezione spesso associata alla immunosoppressione.

Cenni storici

La scabbia è una malattia antica. Grazie a studi archeologici sull'Antico Egitto si pensa che sia stata scoperta più di 2.500 anni fa.
Si ritiene che il primo riferimento sulla scabbia sia nella Bibbia (Levitico, terzo libro di Mosè) circa 1200 a.C. In seguito nel IV secolo a.C. il filosofo greco Aristotele parla di "acari" che "fuggono da piccoli brufoli se sono punti". Tuttavia il nome "scabbia" si deve al medico romano Celso che ne descrisse le caratteristiche.

Molti sono gli autori antichi che ne hanno descritto le manifestazioni, fra cui il medico arabo Abu el Hasan Ahmed el Tabari nel 970 e qualche anno dopo Ildegarda di Bingen e il medico moro Ibn Zuhr.

L'eziologia è stata descritta per la prima volta in una lettera da Giovanni Cosimo Bonomo e Diacinto Cestoni nel 1687, quindi non in un documento ufficiale.
Per una pubblicazione medica al riguardo si dovette aspettare sino al 1868.

Epidemiologia

La scabbia è una delle tre malattie della pelle più comuni nei bambini, insieme alla tinea e alla piodermite.
Gli acari sono distribuiti in tutto il mondo e allo stesso modo colpiscono tutte le età, le etnie e le classi socio-economiche nei climi diversi.[8] La scabbia si riscontra più frequentemente nelle aree affollate in condizione di vita non igieniche.
A livello mondiale a partire dal 2009 si stima che si verifichino 300 milioni di casi di scabbia ogni anno, anche se questo dato è molto discusso.
Si stima che dall'1 al 10% della popolazione mondiale sia infestata dalla scabbia, ma in alcune popolazioni il tasso di infezione può raggiungere il 50-80%.

In Italia il numero dei casi è in aumento: si è infatti passati dai 2.000/3.500 casi degli anni 1989-2000 ai più di 5.700 del 2003.

Eziologia

La malattia è causata da diverse specie di acari, specialmente dall'acaro di sesso femminile della scabbia (Sarcoptes scabiei). La trasmissione avviene tramite contatto diretto da persone o animali domestici già infetti.La femmina scava dei cunicoli nell'epidermide in cui depone ogni giorno 1-3 uova, morendo dopo 1-2 mesi; alla nascita dei nuovi acari, questi creano a loro volta dei cunicoli. Si afferma che vi sia un'infezione quando si mostrano 10-15 femmine e nei casi peggiori si può assistere anche alla presenza di migliaia di esemplari. Di tutte le uova depositate si stima che solo l'1% o meno diventi adulto.

Segni e sintomi

I sintomi caratteristici di una infestazione da scabbia sono prurito intenso e cunicoli cutanei.[18] Le tracce dei cunicoli sono spesso lineari, al punto che bastano spesso quattro o più chiare linee per la diagnosi della malattia.
Eruzione cutanea
Siti comunemente coinvolti nelle eruzioni cutanee della scabbia.

Le tane superficiali della scabbia di solito si verificano nelle zone delle mani, dei piedi, dei polsi, dei gomiti, della schiena, dei glutei e dei genitali esterni.
Tranne che nei neonati e negli immunodepressi, l'infezione in genere non si verifica nella pelle del viso o sul cuoio capelluto. I cunicoli sono creati dallo scavo dell'acaro adulto nell'epidermide.

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